I Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) sono spesso oggetto di fraintendimenti. Vengono confusi con una scarsa voglia di studiare o con una mancanza di intelligenza. In realtà, si tratta di neurodiversità, cioè modi differenti in cui il cervello elabora le informazioni. Riconoscere e comprendere i quattro DSA principali — dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia — è il primo passo per aiutare chi li ha a superare le sfide e a valorizzare i propri punti di forza.

Che cosa causa un DSA?
L'origine dei DSA è prevalentemente neurobiologica. Studi scientifici hanno dimostrato che il cervello delle persone con DSA presenta delle differenze strutturali e funzionali in alcune aree, in particolare quelle dedicate al linguaggio, alla lettura e al calcolo. Queste differenze influenzano il modo in cui le informazioni vengono processate e immagazzinate, rendendo alcuni compiti scolastici più complessi. È importante sottolineare che i DSA sono ereditari; spesso, se un genitore ha un DSA, è più probabile che anche il figlio lo abbia.
I quattro principali DSA
I DSA più comuni sono quattro. Ognuno di essi presenta delle difficoltà specifiche, ma tutti condividono la stessa natura: non sono un problema di intelligenza, ma un diverso modo di processare le informazioni.
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Dislessia: difficoltà nella lettura.
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Disortografia: difficoltà nella correttezza della scrittura.
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Disgrafia: difficoltà nella grafia e nella motricità fine.
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Discalculia: difficoltà con numeri e calcoli.
Come intervenire quando si è piccoli?
I DSA spesso coesistono e possono avere un impatto significativo sulla vita scolastica e quotidiana se non vengono gestiti. Il primo passo è una valutazione diagnostica da parte di specialisti. Il secondo è l'adozione di strategie di studio personalizzate e l'uso di strumenti compensativi.
L'obiettivo non è "guarire", ma trovare la strada più adatta per imparare, valorizzando le proprie unicità e costruendo l'autonomia necessaria per affrontare ogni sfida.
Se hai il sospetto che tuo figlio o tua figlia abbia un DSA, non ignorare il dubbio. Il primo passo è rivolgersi a professionisti specializzati, come neuropsichiatri infantili o psicologi esperti in disturbi dell'apprendimento, per una valutazione diagnostica. L'identificazione precoce è cruciale perché permette di attivare tempestivamente un percorso di supporto mirato, sia a scuola che a casa.
A scuola, ad esempio, è possibile richiedere la figura del docente di sostegno, che è un professionista specializzato nell'applicazione di strategie e strumenti compensativi specifici. Questo tipo di supporto è un diritto e un passo fondamentale per garantire un'istruzione equa.
Come intervenire quando si è adulti
Non è mai troppo tardi per agire. Anche in età adulta, in un contesto universitario o lavorativo, è possibile ottenere una diagnosi e imparare a gestire le proprie difficoltà. Gli adulti con DSA possono beneficiare di una serie di strategie e strumenti, adattando il proprio ambiente di lavoro o studio per renderlo più efficiente. Si tratta di diventare consapevoli dei propri punti di forza e di debolezza per sviluppare un approccio personalizzato e funzionale.
Quali comportamenti attuare per migliorare lo studio?
Una volta identificato un DSA, l'obiettivo non è "guarire" la condizione, ma apprendere le strategie più adatte per gestirla. Questo si può ottenere attraverso l'uso di strumenti compensativi come audiolibri, software di sintesi vocale, mappe concettuali e schemi.
L'approccio multisensoriale, che coinvolge vista, udito e tatto, è particolarmente efficace per aggirare le difficoltà. Lavorare con un tutor o uno specialista dell'apprendimento può aiutare a sviluppare un metodo di studio su misura, che sfrutti i propri punti di forza e costruisca l'autonomia necessaria per affrontare ogni sfida.
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