Gli errori di ortografia sono comuni, ma la disortografia è ben altro. Non è un problema di disattenzione o di pigrizia, ma un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) che riguarda la capacità di scrivere le parole in modo corretto. È la difficoltà nel tradurre i suoni che si sentono (fonemi) in simboli scritti (grafemi) in modo accurato e automatico.

Le cause e i tipi di errore
La disortografia ha un'origine neurobiologica. Il cervello di una persona con disortografia fatica a stabilire una corrispondenza veloce e automatica tra suoni e lettere. Questa difficoltà porta a errori ricorrenti e non occasionali, che possono essere classificati in diverse categorie:
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Errori fonologici: si commettono quando non si riconosce o si inverte il suono di una lettera o di una sillaba, ad esempio scrivendo "tavodo" invece di "tavolo".
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Errori non fonologici: la corrispondenza suono-lettera è corretta, ma si sbaglia l'ortografia, come l'uso delle doppie, degli accenti o dell'h (ad esempio, "scola" al posto di "scuola").
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Errori di unione o separazione: si manifestano unendo due parole che dovrebbero stare separate (come in "ilcane" per "il cane") o viceversa ("in vece" per "invece").
Impatto sulla vita quotidiana
Per una persona con disortografia, la scrittura può essere un processo lento e faticoso. La necessità di riflettere su ogni singola lettera richiede uno sforzo cognitivo enorme, che può causare stanchezza e frustrazione. Questo si riflette in compiti, temi e appunti scolastici, ma anche in contesti lavorativi o universitari, rendendo la comunicazione scritta una fonte di stress. Se non affrontata, la disortografia può portare a una bassa autostima e a un senso di inadeguatezza, nonostante l'intelligenza sia nella norma.
Strategie e strumenti di supporto
Il percorso per una persona con disortografia non è "curare" la condizione, ma apprendere le strategie più adatte per gestirla. L'obiettivo è automatizzare il più possibile la scrittura, riducendo lo sforzo cognitivo.
Tra le strategie più efficaci ci sono:
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Strumenti compensativi: l'uso di software di videoscrittura con correttore automatico, programmi di sintesi vocale e tastiere personalizzate può fare una differenza enorme. Questi strumenti permettono di aggirare la difficoltà ortografica e di concentrarsi sulla qualità del contenuto.
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Supporto specifico: il lavoro con un tutor o uno specialista dell'apprendimento aiuta a identificare le difficoltà specifiche e a sviluppare un metodo di studio personalizzato. Un approccio multisensoriale, che coinvolge la vista, l'udito e il tatto, può essere particolarmente utile per rafforzare la memoria ortografica.
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Gestione emotiva: comprendere che la disortografia non è un limite personale, ma una caratteristica, è il primo passo per accettarsi e costruire autostima.
Riconoscere e agire
Se sospetti di avere la disortografia, è importante non ignorare il dubbio. Una valutazione diagnostica precoce da parte di specialisti, come neuropsichiatri infantili o psicologi esperti, è il primo passo per ottenere il supporto necessario. Riconoscere la disortografia non è un limite, ma una via per capire meglio se stessi e le proprie esigenze.
La disortografia non definisce una persona, ma è una caratteristica che, una volta compresa e gestita, può essere superata con successo, permettendo di valorizzare le proprie unicità e di affrontare ogni sfida con maggiore serenità.
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