La DISGRAFIA: una guida alla scrittura e alla motricità fine

Se il tuo tratto non segue il pensiero, potresti avere la disgrafia. Non è una questione di disattenzione o pigrizia, ma un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) che riguarda la qualità e la fluidità della scrittura. A differenza di quanto si possa pensare, la disgrafia non è un problema di intelligenza, ma una caratteristica che influenza la motricità fine, il coordinamento oculo-manuale e la pianificazione del gesto grafico. Chi ha la disgrafia può avere difficoltà a scrivere in modo leggibile e veloce, ma la sua intelligenza e creatività non sono in alcun modo compromesse.

Le cause e i tipi di difficoltà

La disgrafia ha un'origine neurobiologica. Il cervello di una persona con disgrafia ha difficoltà a gestire il gesto grafico e a coordinare i movimenti fini della mano. Le difficoltà si manifestano in diversi modi:

  • Difficoltà di gestione dello spazio: la persona fatica a rispettare i margini, gli spazi tra le parole e la dimensione dei caratteri. La scrittura appare disordinata e irregolare.

  • Problemi di motricità fine: la pressione della penna sul foglio può essere eccessiva o troppo debole, e la presa della penna può essere scorretta.

  • Lentezza: la scrittura è un processo faticoso e lento, che richiede un enorme sforzo cognitivo e fisico. Questo può causare affaticamento e dolori muscolari a mano e braccio.

Impatto sulla vita quotidiana

La disgrafia può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana, scolastica e lavorativa. Temi e appunti possono risultare illeggibili, rendendo lo studio e la revisione un processo complesso. La lentezza nello scrivere può causare ansia durante i compiti in classe, le verifiche e gli esami. A livello emotivo, la disgrafia può portare a un senso di frustrazione e a una bassa autostima, dato che il gesto grafico è un'abilità che spesso viene data per scontata.

Strategie e strumenti di supporto

Il percorso per una persona con disgrafia non è "curare" la condizione, ma apprendere le strategie più adatte per gestirla. L'obiettivo è automatizzare il più possibile la scrittura, riducendo lo sforzo cognitivo e fisico.

Tra le strategie più efficaci ci sono:

  • Strumenti compensativi: l'uso di computer e tablet può fare una differenza enorme. L'uso di programmi di videoscrittura e tastiere personalizzate permette di aggirare la difficoltà manuale e di concentrarsi sulla qualità del contenuto.

  • Supporto specifico: il lavoro con un tutor o uno specialista dell'apprendimento aiuta a identificare le difficoltà specifiche e a sviluppare un metodo di studio personalizzato. Un approccio che si basa sull'uso di tutti i sensi può essere utile per rafforzare la memoria motoria.

  • Gestione emotiva: comprendere che la disgrafia non è un limite personale, ma una caratteristica, è il primo passo per accettarsi e costruire autostima. La disgrafia non definisce una persona.

Riconoscere e agire

Se sospetti di avere la disgrafia, è importante non ignorare il dubbio. Una valutazione diagnostica precoce da parte di specialisti, come neuropsichiatri infantili o psicologi esperti, è il primo passo per ottenere il supporto necessario. Riconoscere la disgrafia è un modo per capire meglio se stessi e le proprie esigenze.

La disgrafia è una caratteristica che, una volta compresa e gestita, può essere superata con successo, permettendo di valorizzare le proprie unicità e di affrontare ogni sfida con maggiore serenità.

Ti spiegherò il mio approccio e come le mie sessioni possono aiutarti a trovare la strategia di studio più efficace per te.

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